In un editoriale pubblicato il 17 ottobre, parlamentari e associazioni lanciano l'allarme sull'esplosione del numero dei bambini senza casa in Francia, che sono aumentati del 42% “in un solo mese”, portandoli ad almeno 2. Sono i dati dell'Unicef La Francia e la FAS, la Federazione degli Attori della Solidarietà, pubblicano il ritorno del freddo in Francia.
Il 21 agosto l’Unicef e la FAS contavano 1 bambini rimasti senza alloggio. Due mesi dopo sarebbero almeno 990. In effetti, almeno in questo caso la qualificazione è appropriata poiché i dati tengono conto solo delle chiamate ricevute dal 2. Minori senza dimora non accompagnati e famiglie che vivono in occupazioni abusive o baraccopoli. Non figurano nell'elenco nemmeno le famiglie che non chiamano o che non chiamano più.
Cifre “sottostimate”.
La rubrica intitolata “Agire per porre fine al problema dei bambini senza casa: un dovere comune” denuncia la mancanza di rispetto dei “diritti fondamentali” dei bambini senza casa che sono anche “penalizzati nel loro sviluppo, nella loro salute, nella loro istruzione e confrontati con una situazione giovane età con disuguaglianze e povertà estrema”.
Il cibo è un indicatore delle disuguaglianze sociali in Francia. Secondo uno studio di ANSES [2], i più poveri mangiano meno e peggio delle classi abbienti, consumando più bibite, carne, prodotti industriali. L'insicurezza alimentare [3] sta esplodendo, soprattutto dopo la crisi sanitaria. Da qui l'ambizione di Vrac et Cocinas, creato nel dicembre 2020.
Vrac et Cocinas accompagna altri tre gruppi, a Montpellier. Su scala nazionale, la rete Vrac — Verso una rete di acquisto comune — conta ora più di 4 membri e 500 gruppi di acquisto in quartieri prioritari per la politica cittadina.
“Vogliamo combattere le disuguaglianze alimentari”