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La NATO e il “colpo di stato” europeo

GeopolinteLa NATO e il “colpo di stato” europeo

Geolintel - 12 aprile 2024

La NATO sta cercando di effettuare un "colpo di stato" che mira a distruggere la nostra sovranità per creare una sovranazione sotto la guida della Germania. L’Unione Europea non sarà un’unione politica ed economica, sarà posta sotto gli interessi dell’economia di guerra voluta da Washington.

   

La guerra per la sovranità nazionale avrà luogo

Unione europea

La tabella di marcia presentata ufficialmente da Germania e Francia martedì 19 settembre, per semplificare l'Unione europea, è il culmine del lavoro svolto dal “Gruppo dei 12”, sei esperti francesi e sei tedeschi. È un fallimento, un vero tradimento per gli interessi nazionali della Francia. Se attuato, accelererebbe il collasso politico in corso dell’Unione Europea. Infatti, invece di trarre lucidamente lezioni dal fallimento del metodo seguito dopo Maastricht – allargamento, federalizzazione, violazione della sussidiarietà – il Gruppo dei 12 giunge alla conclusione che per “semplificare” bisogna andare avanti e addirittura accelerare.

Sul piano formale, il fatto che il rapporto sia presentato solo in inglese e non sia disponibile in francese o tedesco, dimostra che questa proposta non è indirizzata all'opinione pubblica dei due paesi interessati. Questo è già un punto negativo, quando pretendiamo di riconciliare l’UE e i cittadini. Dimostra o una forma di masochismo – perché comunicare in un’unica lingua, quella del paese che ha lasciato e indebolito l’UE, è ancora interessante da un punto di vista freudiano – o una dimostrazione di sottomissione linguistica e politica di un gruppo che persiste nel negare la propria pluralità per adottare il linguaggio del suo potere sovrano, gli Stati Uniti d’America. Che triste…
La visione americana dell’Europa: un ampio spazio commerciale di opportunità per la propria economia

Sui rapporti di forza politici, il testo degli esperti è la replica assoluta di quanto proposto dal cancelliere Scholz, a Praga, il 29 agosto 2022, e dimostra nel migliore dei casi che la Francia è in atteggiamento di seguire Berlino, nel peggiore che è incapace di avere una propria visione dell’Europa. A Praga Scholz ha dipinto il quadro di una “Europa geopolitica” destinata ad espandersi, un’Europa più grande, aperta ai Balcani occidentali, all’Ucraina, alla Moldova e persino alla Georgia. Laurence Boone, segretario di Stato per gli affari europei, si è affrettato a dichiarare che la questione non è più se espandersi, ma quando. Ciò ovviamente si adatta alla visione americana che è quella di fare dell’UE una grande area commerciale di opportunità per la propria economia, i cui confini coinciderebbero con quelli della NATO che ne garantirebbe la sicurezza. Un recinto, una riserva privata.

In sostanza, infine, il rapporto e la proposta franco-tedesca sono sorprendentemente mediocri, perché equivalgono a un'ulteriore federalizzazione dell'UE, in linea con le proposte di Scholz: estensione della maggioranza qualificata, alla quale il generale de Gaulle si era opposto; condizionalità degli aiuti federali, che equivale a trattare l’Ungheria e la Polonia come paria; riduzione del numero dei commissari, che di fatto elimina il principio di un commissario per Stato; l'armonizzazione delle leggi elettorali nazionali, che equivale a sottoporre le nazioni al funzionamento europeo, come se ne fossero suddivisioni; camere miste dei tribunali e dei tribunali supremi dell'UE, il che equivale ad avviare la fusione degli ordini di giurisdizione; aumento del bilancio federale; l’instaurazione di un debito comune, vale a dire la fine di ogni sovranità finanziaria.

Invece di semplificare – che era l’obiettivo dichiarato – stiamo assistendo alla comparsa di un nuovo livello di complessità con “quintetti” di presidenze del Consiglio, processi partecipativi dei cittadini integrati in procedure composte da… persone provenienti da paesi terzi, nuove istituzioni (come un sistema di trasparenza e ufficio di probità).

Si tratta di dissipare gli ultimi brandelli di sovranità nazionale. Bisogna essere ciechi per non capire che ogni volta che abbiamo abbinato più federalismo a più allargamento, l’opinione pubblica si è sollevata violentemente. L'ultima volta ci è costato la Gran Bretagna.

Dobbiamo fermare questa follia il più rapidamente possibile. A cominciare dal non rinnovare Madame von der Leyen, il cui mandato che sta per scadere è stato catastrofico per la Francia e l’UE. Ciò significa anche infliggere alla lista Rinascimento, che sostiene queste proposte, la più grande sconfessione alle prossime elezioni europee.

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