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11 settembre - L'ipotesi di un'operazione del Pentagono raddoppiata da Israele

Sott: Segno dei tempi11 settembre - L'ipotesi di un'operazione del Pentagono raddoppiata da Israele

Sott: Segno dei tempi - 08 febbraio 2023

È vero che "l'11 settembre è stato un lavoro interno"? Sì, nella misura in cui Israele è "dentro" gli Stati Uniti.

   

Ma per gli studiosi dissidenti che hanno identificato Israele come il principale colpevole, la tesi del lavoro interno è parte integrante dell'operazione sionista, proprio come una falsa bandiera secondaria cucita in una fodera sotto la falsa bandiera di al-Qaeda.

Un vero movimento per la verità avrebbe individuato Israele come il principale sospettato fin dall'inizio. In effetti, fin dal primo giorno è stato chiaro che Israele era il principale beneficiario. Il giorno stesso degli attentati, alle 13 ora di New York, George Friedman (“nato a Budapest, Ungheria, da genitori ebrei sopravvissuti all'Olocausto”, ci informa Wikipedia) esultò sul suo sito di geopolitica Stratfor.

È abbastanza semplice: l'11 settembre può essere inteso come un caso di "triangolazione", in cui due parti vengono messe in conflitto tra loro dalla mano invisibile di una terza parte. In questo caso, l'11 settembre ha permesso a Israele di innescare l'auspicato “scontro di civiltà” tra l'Occidente e il mondo musulmano. La triangolazione è la tattica preferita del Mossad, descritta dalla US Army School for Advanced Military Studies, alla vigilia degli eventi dell'11 settembre 2001, come avente "la capacità di prendere di mira le forze statunitensi facendolo sembrare un atto palestinese/arabo" [ 1]. La triangolazione, come spiega bene Lucien Cerise, serve anche a creare conflitti all'interno di una nazione (scontri interni di civiltà, per così dire). Nella maggior parte dei casi, la mano di Israele è invisibile solo attraverso l'ostinata cecità delle autorità e del popolo.

Se invece di paragonare l'11 settembre all'operazione Northwoods, mai avvenuta, il film cospirativo più visto dopo l'11 settembre (Loose Change) avesse ricordato agli americani l'attacco alla USS Liberty, il movimento di protesta si sarebbe evoluto in un direzione completamente diversa da quella che prese sotto la guida di Alex Jones. Nessuno si sognerebbe di chiamare l'attacco alla USS Liberty un lavoro interno o una "ferita autoinflitta", anche se Johnson ha autorizzato segretamente l'operazione.

Sarebbe bastato completare il quadro con altre ben documentate operazioni false flag israeliane (l'attentato al King David Hotel nel 1946, l'affare Lavon nel 1954, gli attentati israeliani alle proprie ambasciate in Argentina nel 1992 e a Londra nel 1994, ecc.) per trasformare un tale movimento in uno tsunami. La teoria dell'"inside job", invece, non potrà mai raggiungere la massa critica, per un semplice motivo: l'idea che il governo degli Stati Uniti, di sua iniziativa, inganni e terrorizzi i propri cittadini uccidendone a migliaia per giustificare guerre in il Medio Oriente che non è nemmeno nell'interesse della nazione è semplicemente troppo difficile da credere per la stragrande maggioranza degli americani - più difficile da credere rispetto alla narrativa ufficiale con le sue impossibilità materiali. In confronto, l'idea che Israele stia attaccando l'America sotto la falsa identità di terroristi islamici per ottenere il sostegno dell'America contro i suoi nemici arabi è immediatamente comprensibile a chiunque abbia buon senso. È stato solo con il potere ipnotico dei media mainstream controllati dai sayanim e la complicità di una "opposizione controllata" ben organizzata che un'idea così naturale è stata rimossa dalle menti degli americani medi.

Tuttavia, la convinzione che "l'11 settembre sia stata un'operazione israeliana" sta prendendo piede in tutto il mondo. Il film prodotto da ERTV, September 11 and the Great Israeli Game, dovrebbe contribuire a questo.

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