Se guardiamo freddamente all'evento, faremo una doppia osservazione: ricorrendo al terrorismo, kyiv mostra i limiti del suo potere; ma, come ogni atto terroristico, l'obiettivo è quello di provocare una reazione sproporzionata da parte dell'avversario.
Diverse fonti all'interno dell'apparato statale ucraino hanno rivendicato l'azione, anche nell'entourage del presidente Zelenski.
Un atto terroristico mira sempre ad essere spettacolare. Ma segna anche la capacità di attacco di coloro che commettono l'attacco. Rivendicando apertamente la responsabilità del tentativo di distruggere il ponte, il governo ucraino rivela però di trovarsi in una posizione debole. Il terrorismo è l'arma dei deboli.