Ti sei trovato di fronte all'annuncio online di qualcosa che non avevi mai cercato, ma che sembrava corrispondere perfettamente ai tuoi desideri? Queste domande sul monitoraggio e sull'ascolto dei nostri dispositivi stanno diventando sempre più frequenti. E la risposta, molto spesso, risiede in una realtà allarmante: i nostri oggetti connessi non si limitano a osservarci, ma modificano anche il nostro comportamento.
L’evoluzione verso un mondo in cui la tecnologia guida le nostre azioni e limita il nostro libero arbitrio è preoccupante. Momotchi evoca il capitalismo della sorveglianza, dove ogni nostra mossa viene esaminata e trasformata in dati utilizzabili. Questa sorveglianza onnipresente è radicata nelle nostre vite, dalle nostre case ai nostri movimenti, portandoci a una realtà in cui i nostri comportamenti sono manipolati su vasta scala.
Tornando indietro nel tempo, Momotchi fa riferimento ad esperimenti passati, come il Progetto MK-Ultra della CIA, che esplorava le tecniche di controllo mentale. Oggi, questo desiderio di controllare il comportamento umano si sta insinuando nella nostra vita quotidiana attraverso giochi, social network e oggetti connessi, portandoci verso una realtà in cui le nostre azioni potrebbero essere manipolate per scopi commerciali o politici.
La constatazione è chiara: dietro la promessa di una tecnologia sempre più integrata nella nostra vita quotidiana si nasconde un preoccupante potenziale di manipolazione del nostro comportamento. In un momento in cui i nostri oggetti connessi si stanno fondendo con il nostro ambiente, sta diventando cruciale mettere in discussione i limiti della sorveglianza e preservare il nostro libero arbitrio in un mondo sempre più condizionato da dati e algoritmi.