È non aver effettuato il suo colpo di forza a luglio, grazie alla guerra. Ha bandito tutti i partiti politici che gli si opponevano; assassinare le personalità che gli hanno resistito; controllare tutti i media, scritti, audiovisivi e internet; vietare la lingua russa; distruggere 100 milioni di libri; confiscare molti beni degli oligarchi, compreso quello che lo ha finanziato personalmente; nazionalizzare i beni degli investitori e delle società russe; e infine bandì la Chiesa ortodossa.
Così facendo, si conforma all'obiettivo dichiarato nel 1996 nella Costituzione (art. 16) dai “nazionalisti integrali”: “preservare il patrimonio genetico del popolo ucraino” (sic). È l'etnopolitica, cioè una politica che riconosce i diritti degli individui, ma basata sull'etnia ucraina.