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Appello al popolo francese

Nuovo mondoAppello al popolo francese

Nuovo Mondo - 09 marzo 2023

Due anni fa, ho concluso la lettera ai potenti, nota come "Lettera dei generali", con queste parole: "Se non si interviene, il lassismo continuerà a diffondersi inesorabilmente nella società... e domani la guerra civile finirà porre fine a questo crescente caos…”

   

Oggi la situazione del nostro caro Paese si può riassumere in una parola: DISASTROSA

Avevamo il miglior sistema sanitario del mondo, il miglior modello energetico, la migliore scuola, un esercito ammirato a livello internazionale, un'industria competitiva e un'agricoltura di successo... Ma tutto ciò che riguardava l'eccellenza non è più che spazzatura. Il nostro Paese è diventato un'area globalizzata che si impoverisce ogni giorno di più. Quindi sorge la domanda: come abbiamo potuto cadere così in basso così in fretta? Chi è responsabile e perché non è stato fatto nulla per ripristinare questo paese e proteggere la sua gente? L'unica risposta: lo Stato.

Francesi, francesi, è tempo di esigere responsabilità da chi detiene il potere che da più di trent'anni non rispetta i propri mandati. Non hanno arginato né l'insicurezza né l'immigrazione incontrollata e hanno aggravato la precarietà dei più poveri. MM Sarkozy, Hollande e soprattutto Macron sono gli esempi di Presidenti che hanno deprezzato la suprema carica politica:

Nicolas Sarkozy si fa beffe della vittoria del NO al referendum sulla costituzione europea del 2005 facendo adottare il Trattato di Lisbona grazie allo svolgimento del congresso del Parlamento.
François Hollande limita la nostra energia nucleare per soddisfare le mode ecologiche che gettano le basi degli attuali problemi energetici.
Emmanuel Macron senza esitazione ha fatto sparare proiettili difensivi contro i "gilet gialli" venuti a manifestare per mantenere il loro tenore di vita e lo sviluppo delle iniziative cittadine. In Qatar e in Africa ha un comportamento indegno della carica presidenziale. Infine, insistendo per far passare un disegno di legge iniquo contro il mondo del lavoro, corre il rischio di creare un clima di violenza sociale incontrollata.

A causa di tutti questi fallimenti, questi tradimenti e queste menzogne, la Francia non è più considerata una grande Nazione. Il nostro paese, subordinato alle istituzioni europee, cede il passo all'imperialismo americano, all'irredentismo russo e alla potenza economica tedesca. Può, domani con il conflitto ucraino correre verso la guerra senza il consenso del nostro popolo.

Noi, ex soldati, non possiamo sostenere, come la maggior parte dei nostri compatrioti, una tale deriva contraria alla nostra etica.

NO, la Francia dei campanili e delle città secolari non ha detto l'ultima parola! Nulla è inevitabile, non tutto è perduto.

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