Per le autorità giudiziarie russe appare inaccettabile che Meta diffonda contenuti che incitano all'uccisione di cittadini russi.
Un portavoce del gruppo americano Meta, società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, è accusato in contumacia in Russia. Un tribunale russo lunedì 27 novembre 2023 ha ordinato la custodia cautelare di Andy Mark Stone, il giorno dopo il suo inserimento nella lista delle persone ricercate da Mosca, che considera Meta un'organizzazione “estremista”. accusato di “promuovere attività terroristiche” e i fatti di cui è accusato risalgono al marzo 2022. Stone è il secondo alto funzionario del gruppo californiano a subire ritorsioni da Mosca, che accusa l’azienda di aver adottato pratiche ostili alla Russia. Il primo è niente meno che Mark Zuckerberg, inserito nella lista nera delle persone a cui è vietato l'ingresso nel territorio russo.
Le autorità russe, che hanno bloccato i social network di Meta poco dopo l'invasione dell'Ucraina, hanno descritto l'azienda americana come “estremista” nel marzo 2022. Un tribunale di Mosca ha affermato di aver “constatato che la società diffondeva contenuti che incitavano alla violenza estremista contro i cittadini russi”, “violando” i loro diritti e costituendo “una minaccia per il sistema costituzionale della Federazione Russa”. La corte critica anche la società madre di Facebook per la sua “incapacità di bloccare i contenuti che incitano alla violenza” nonostante le richieste delle autorità politiche e giudiziarie di rimuoverli.